Quando noi italiani mangiamo un buon piatto di pasta, forse non pensiamo a quanta italianità c’è in quel piatto. Non è che lo dimentichiamo, ma semplicemente lo diamo per scontato! Per noi è come bere un bicchiere di acqua!
All’edizione 2016 di World Pasta Day ho partecipato ad un appuntamento speciale organizzato da Barilla organizzato qui a Parma, un esclusivo tour culturale e gastronomico alla scoperta del piatto simbolo del made in Italy tra passato, presente e futuro “Dallo spaghetto più antico del Mondo alla stampante 3D per fare la pasta”
La giornata è incominciata alla Corte di Giarola dove guidati dal Prof. Gonizzi e dal Prof. Ballarini, due nomi autorevoli della cultura gastronomica, siamo andati alla scoperta del museo della Pasta, l’unico in Italia. Qui abbiamo potuto ammirare gli attrezzi antichi con cui veniva prodotta e lo “spaghetto più antico del mondo“, datato 1837. La sua scoperta, avvenuta quasi per caso, ha permesso così ai ricercatori, di scoprire che il suo valore proteico è lo stesso di quello attuale, ben il 15%: vale a dire che la pasta prodotta nel 1837 non era poi così lontana da quella di oggi…
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La giornata è proseguita visitando l’Academia Barilla: il primo centro internazionale dedicato alla promozione e allo sviluppo della cultura gastronomica italiana nel mondo.
Qui ci ha accolti Luca Barilla, Vice Presidente del Gruppo, che ci ha raccontato come un piatto nato in Italia è divenuto, grazie alle sue eccellenti caratteristiche e versatilità, un successo globale.
Nata a Parma nel 1877 da una bottega che produceva pane e pasta, Barilla è oggi tra i primi gruppi alimentari italiani, leader mondiale nel mercato della pasta.
Il Gruppo Barilla ha un solo modo di fare impresa, come ci ha spiegato Luca Barilla: “Buono per Te, Buono per il Pianeta.”
La mattinata è poi proseguita con lo show cooking di Caterina Amelio, fresca vincitrice nella sezione talent chef del Pasta World Championship, che ci ha fatto assaggiare la ricetta che ha vinto l’edizione 2016 “Spaghetti al profumo di mare, carpaccio nero di seppia“, un giusto equilibrio tra pasta, nero di seppia, capesante, champagne e ostriche …davvero ottimi!
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La giornata si è conclusa con un finale che guarda al futuro: protagonista il rivoluzionario prototipo ideato da Barilla di stampante 3D per fare la pasta, che abbiamo potuto finalmente vedere all’opera e assaggiare. Chissà che faccia farebbero le nostre nonne se dicessimo loro che prepariamo la pasta con la stampante, forse scoppierebbero a ridere, abituate da sempre a mattarello, spianatoia e rotelle tagliapasta. Invece è proprio tutto vero! Si tratta di un rivoluzionario progetto realizzato a Parma, dove Barilla – dall’alto della sua grande esperienza nell’innovazione tecnologica – ha messo a punto una maniera davvero innovativa per fare la pasta.
Formati unici e personalizzabili come un fiore, la luna, il cartone animato preferito di nostro figlio… spazio alla fantasia! E allora preparare la pasta sarà facilissimo, basterà caricare le cartucce di impasto nella macchina e il gioco è fatto. Tutto dura pochi minuti: si sceglie la forma di pasta desiderata e le informazioni vengono trasmesse alla stampante, che le materializza già pronte da cuocere, sotto forma di cubi, lune, rose e tanto altro. Formati di pasta mai visti prima fatti con gli ingredienti che più ci piacciono.
Già grandi chef si sono misurati con la pasta 3d Barilla. Pochi giorni fa Davide Oldani, alla triennale di Milano, in occasione della mostra “New Craft”, ha presentato la sua interpretazione della cosiddetta “pasta del futuro” con la ricetta “Melanzana, anguria, origano, mandorla e Vortipa” … #we’llsee !
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