Il pane di una volta cotto a legna

pane di una volta a legna

Non troppo tempo fa la polenta si cuoceva sulla brace del camino all’interno di un paiolo di rame. La pasta si preparava fresca con le uova appena raccolte nel pollaio. Non troppo tempo fa si metteva lo zucchero sul pane imburrato e le patate nell’impasto del pane fatto in casa.

Quando un tempo le nostre nonne preparavano il pane a legna, avevano l’abitudine di schiacciare qualche patata bollita all’interno dell’impasto per dare più gusto e fragranza. In questo modo le pagnotte risultavano più morbide e potevano essere conservate anche 5/6 giorni prima di diventare dure e secche per essere consumate poi nelle zuppe calde.

Ricordo ancora mia nonna quanto amore e dedizione metteva durante le fasi di preparazione: si allacciava il grembiule, raccoglieva i capelli, rimboccava le maniche e incominciava ad impastare.

Nella mia famiglia la zia Anna Maria prepara le pagnotte cotte nel suo antico forno proprio come lo facevano le nostre nonne tanto tempo fa. Il pane cotto a legna è fragrante, dal colore ramato e il suo profumo è inconfondibile.

Ho voluto immortalare questo momento con una serie di scatti per condividere con voi tutti i passaggi.

pane a legna

pane cotto a legna

pane farina lievito

lievito madre

impasto del pane

impasto pane

pagnotte di pane

pagnotta cotta a legna

scopa di rosmarino

antico forno a legna

pulire il forno

pane con patate

pagnotte cotte con forno a legna

pane di patate

pagnotte con patate

il pane cotto a legna

il profumo del pane

E’ sorprendente come tre ingredienti apparentemente molto semplici danno vita a qualcosa di incredibilmente speciale.
Molte persone sono convinte che per fare il pane siano richiesti dei poteri speciali, in realtà basta un po’ di pazienza, semplicità e una buona ricetta base che serve come traccia per impastare e prendere confidenza.
Spero vi sia piaciuto questo piccolo reportage sulla storia del pane cotto a legna che preparavano le nostre nonne!

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12 Comments

  • ipasticciditerry ha detto:

    Lo sai che quando si parla di pane, mi attiri come le mosche al miele … Complimenti alla zia Anna Maria, mani d’oro davvero. E grazie a te per questo bel reportage. La mia nonna Teresa ha fatto il pane a mano, fino all’età di 60 e passa anni. Andava a cuocerlo al forno del paese. fino a quando questo ha chiuso. Molte estati ho seguito le sue mani sapienti e tanto ho imparato da lei. Bei ricordi. Buon fine settimana Sonia, un bacio

    • soniapaladini ha detto:

      Grazie cara, hai proprio ragione le nostre nonne lo facevano proprio così e a avevano le mani d’oro come la zia Anna Maria 😉 …un bacio a te!

  • saltandoinpadella ha detto:

    Ma quanto è bello questo post!!! bello tutto, bello il pane, belle le foto. Sembrano magiche, gesti antichi che rivivono qui. Bravissima.

    • soniapaladini ha detto:

      Ma grazie carissima …il merito è della zia Anna Maria che compie ancora questa magia per tutta la sua famiglia! 🙂 Baci

  • Sandra ha detto:

    Questi post è commovente per una pianificatrice seriale come me! Bellissimo, incredibile, emozionante, grazie!!!!

  • Francesco Pinucci ha detto:

    complimenti veramente

  • Tommaso Tammaro ha detto:

    Le mani, sono il vero ingrediente che fa’ la differenza quando impasti gli ingredienti ci metti dentro quello che sei… SE sei passione, rispetto ed amore IL Pane e’ il frutto ed il risultato di cio’ che sei!
    Io l’ho imparato da mia nonna,
    Mi diceva sempre ed Io l’ho capito quando iniziai la mia prima attivita’ di pizza e Pane, scoprii di avere la mano,
    Avevo messo cio’ che ero e fu un successo mai nessuno ha potuto ripetere perche’ ogni Pane e’ come chi lo fa’!!
    E chi ama lo fa’!
    IL Pane e’ amare!

    • soniapaladini ha detto:

      Grazie Tommaso per le tue belle parole! Fare il pane è pura magia :))

      • VALERIO F ha detto:

        Ciao Sonia,

        ma avresti la ricetta di questo pane pure? Mi sembra di rivedere le immagini di mia nonna che vedevo da piccolo

        Grazie mille,
        Valerio

        • soniapaladini ha detto:

          Ciao Valerio, mi dispiace ma non ho la ricetta! Mi sono limitata a documentare a livello fotografico i momenti principali.
          Un saluto, Sonia

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