La magia del Parmigiano Reggiano!

Con una punta di Parmigiano Reggiano, pomodoro fresco e un pacco di pasta di qualità si può mettere in tavola un primo piatto degno di nota. Se poi aggiungi il profumo dell’aglio, due foglie di basilico e un filo d’olio d’oliva avrai creato un capolavoro!

Il Parmigiano Reggiano è un prodotto di qualità eccellente la cui lavorazione, sorvegliata da regole precise, non è cambiata molto dall’inizio della sua storia.

Prodotto con latte esclusivamente italiano delle mucche allevate nelle provincie di Parma, Reggio, Modena e parte delle province di Mantova e Bologna, racchiude nel suo sapore intenso, granuloso e friabile tutto il sole di questo straordinario territorio pianeggiante e collinare.

Protagonista delle nostre tavole, il Parmigiano Reggiano è il Re di tutti i formaggi, sempre buono in tutti i modi: a tocchetti per uno spuntino, grattugiato sulla pasta o sul risotto, nelle zuppe e a scaglie nelle insalate …poi ancora nei ripieni dei tortelli o degli anolini..

Ma come si fa il Parmigiano?

Nei nostri caseifici il Parmigiano Reggiano si fa oggi come allora, con gli stessi sapienti gesti rituali; è un prodotto di qualità eccellente, la cui lavorazione è sorvegliata da regole precise. Questo formaggio a pasta dura richiede lunghi periodi di stagionatura e racchiude in se’ un viaggio lungo secoli nella zona circoscritta dell’Emilia.

In occasione dell’evento “Caseifici Aperti”, ho avuto il piacere di visitarne un paio nella provincia di Parma: uno situato nella prima collina parmense e l’altro in montagna.  Devo dire che l’esperienza è stata molto piacevole …distese di campi, il profumo del latte appena munto, il casaro che lo lavora sapientemente con le mani e gli da vita! Vedere come nasce e come poi stagiona è una gioia per gli occhi e il palato.

Il Parmigiano le fasi della lavorazione

parmigiano_reggiano_2_web

il parmigiano reggiano

Il Parmigiano Reggiano si ottiene con il latte scremato della mungitura serale aggiunto al latte intero della mungitura del mattino.

Versato nelle tipiche caldaie di rame a forma di campana rovesciata, il latte viene arricchito dal caglio naturale e dal siero innesto: in questo modo, avviene la coagulazione. La cagliata viene frammentata dal maestro casaro in minuscoli granuli grazie ad un antico attrezzo detto spino.

Dopo questa operazione inizia una lenta cottura che raggiunge i 55 °C,  dopo di che  i granuli caseosi precipitano sul fondo della caldaia formando un’unica massa, che verrà estratta dal casaro e lavorata per ottenere le forme di formaggio. Per ogni forma sono necessari circa 550 litri di latte.

la salatura del Parmigiano Reggiano

Le forme dopo pochi giorni vengono immerse in una soluzione satura di acqua e sale, da qui inizia il suo lungo periodo di stagionatura.

parmigiano_reggiano_3

apertura forma Parmigiano Reggianoparmigiano_reggiano_5_web

Parmigiano Reggiano Sonia Paladini

 Il suo sapore è perfetto così com’è, ma quale comprare? Cercate sempre un buon compromesso tra prezzo e qualità, acquistando magari direttamente dai produttori.

Grazie alla sua struttura e al basso contenuto di acqua, il Parmigiano Reggiano è uno fra i migliori formaggi destinati alla lunga conservazione.

Sulle nostre tavole arriva il 12 /24/36 mesi, ma in alcuni caseifici possiamo trovare anche stagionature più lunghe …per veri amatori!

E’ stata una visita davvero piacevole! …alla fine ho acquistato la mia bella punta di un kg e ne ho approfittato per fare una bella passeggiata immersa nella natura rigogliosa e ancora verdeggiante, aria buona e relax!

il re dei formaggi

 Finisce così il mio tour alla scoperta dei Caseifici che producono uno dei formaggi più conosciuti al mondo!

Per poter organizzare e prenotare Tour le info qui: Caseifici Aperti

Per la gentile accoglienza, ringrazio il caseificio Montecoppe di Collecchio PR

e il caseificio il Battistero di Serravalle PR

Se ti è piaciuto l’articolo e lo trovi utile… metti un bel “Like” e condividilo !!

Se vuoi ricevere gli aggiornamenti sui prossimi, puoi seguirmi sulle pagine:


Instagram:
 thediaryofsonia

Facebook: Sonia Paladini blog

Twitter: @SoniaPaladini3

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *