L’autunno porta a tavola incredibili sapori, frutti e pietanze buonissime che in tutta Italia sono celebrati con sagre e appuntamenti golosi. Nei mesi di ottobre e novembre da nord a sud, ci sono centinaia di appuntamenti dedicati ai prodotti di stagione, ma non è autunno senza Tartufo.
L’autunno è un momento magico dell’anno è un periodo che invita a rallentare, a respirare, a raccogliere energie prima dell’arrivo del grande freddo. In questa stagione dell’anno è molto piacevole organizzare gite fuori porta e percorsi eno-gastronomici, considerate le tante manifestazioni culinarie presenti nel nostro paese e complici le temperature, ancora gradevoli. Funghi, castagne, zucca, mostarda e….Tartufo!
Non so se sia così anche per voi, ma per me ogni anno, autunno vuol dire funghi e, in particolar modo, Tartufo.
Non solo tartufo bianco
L’autunno, in verità, segna l’apertura della stagione del tartufo bianco, anche se esistono molte specie di tartufi che possiamo trovare tutto l’anno come il Tartufo nero, preziosa “pepita” della Val Taro.
Un luogo comune da sfatare è che il tartufo si possa trovare solo in Piemonte e in Umbria: esistono, infatti, aree tartufigene, anche in altre regione d’Italia dove poter raccogliere questo pregiato prodotto della natura e l’appuntamento è anche a Bedonia in Emilia.
Lo scorso fine settimana sono stata alla Fiera del Tartufo di Bedonia, una vetrina che mette in risalto l’alta gastronomia e una delle eccellenze italiane: il Tartufo nero, preziosa “pepita” di questa zona collinare.
Sin da subito ho respirato un clima allegro e molto piacevole tra le bancarelle e le vie del paese, come succede quando si mettono insieme delle belle persone con spirito positivo e appassionate, e non c’è voluto molto perché si iniziasse a parlare anche di prodotti tipici come le deliziose torte salate e dolci di questo territorio. Passeggiando nel centro storico ho scoperto delle botteghe dove tutto si prepara secondo la tradizione con prodotti genuini e rigorosamente a mano e dove fare shopping gastronomico è un vero piacere per gli occhi e il palato come nella gastronomia “Bella Tradizione” dove la specialità è una deliziosa Spongatella e la bottega “Della Nonna” dove trovare torte dolci e salate come la mia amata Torta d’erbe!
Cuore della Fiera, è stato lo spettacolo “Sfida al Tartufo” uno Show Cooking che ha visto sfidarsi per il primo posto le due scuole alberghiere di Riolo Terme e Salsomaggiore arrivate in finale. La sfida li ha visti preparare un servizio composto da Primo, Secondo e Dolce il tutto dal vivo e con 90 minuti di tempo con l’ingrediente principe della manifestazione per un “matrimonio del gusto” davvero perfetto!
Dove mangiare a base di tartufo
Ma la Fiera è anche folclore, momenti di convivialità e tanto gusto! Noi siamo stati a pranzo in uno dei ristoranti tipici di Bedonia per degustare i piatti dedicati al Tartufo e respirare la vera atmosfera emiliana. Da Speedy abbiamo degustato dei deliziosi piatti a base di tartufo nero come i tagliolini o gli gnocchi.
Che ve lo dico a fare: io stravedo per il tartufo e trovo che sia un ingrediente magico in grado di arricchire tante ricette diverse: primi, secondi …ma anche antipasti. Abbiamo anche scoperto che da Speedy si possono mangiare delle ottime pizze …motivo in più per tornare per una gita fuori porta con gli amici!
Cos’è il tartufo nero?
Come tutti i tartufi, anche il tartufo nero è un fungo sotterraneo che vive in simbiosi con un albero o arbusto con il quale scambia le sostanze nutritive e da cui trae i suoi aromi e profumi.
Il suo profumo è intenso ma gradevole, simile alla nocciola, mentre il sapore ricorda quello della rapa. Si presenta finemente verrucoso e di colore nero tendente al marrone, mentre la parte interna è di colore grigiastro con sporadiche venature di bianco.
Come conservare il tartufo nero e come gustarlo al meglio
1) Non maneggiatelo troppo.
Soffre l’umidità quindi non va mai messo a bagno.
Per pulirlo utilizzate uno spazzolino morbido.
2) Non lasciatelo in frigorifero troppo a lungo e il riso gli piace fino ad un certo punto.
Quindi cancellate dalle vostre abitudini quella di conservarlo così.
Il riso asciuga e il tartufo è fatto per circa l’80% di acqua, quindi riso e tartufo vanno d’accordo solo nel piatto.
Avvolgetelo nella carta scottex, mettetelo in un barattolo di vetro sigillato e consumatelo nel giro di pochi giorni (5 giorni al massimo per il bianco e 2 settimane circa per il nero).
Importante: Cambiate la carta ogni giorno per eliminare l’umidità in eccesso.
3) Il tartufo non ama nemmeno il freddo
Quando lo consumate ricordatevi di non utilizzarlo freddo perché il tartufo sprigiona tutto il suo aroma grazie al calore delle pietanze a cui viene aggiunto.
Toglietelo dal frigo un’ora prima di consumarlo, in modo che sia a temperatura ambiente.
4) Il tartufo bianco non si cuoce
Non fatelo mai! Perderebbe tutte le sue caratteristiche uniche.
Si consuma sempre a crudo tagliandolo a lamelle sottilissime (munitevi di affetta-tartufi).
Il suo profumo è molto intenso, quindi non vi servirà nemmeno abbondare.
Tenete conto di arricchire ogni piatto con 3/5 grammi.
Il tartufo nero, al contrario, non teme la cottura. E, anzi, sprigiona il suo aroma attraverso un’esposizione prolungata al calore: tagliatelo con una grattugia multi-lama e passatelo direttamente in padella a fine cottura, scottandolo per 30 secondi, ma senza soffriggerlo o rosolarlo.
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Sono davvero contenta di aver scoperto (non si smette mai di imparare) il tartufo di Bedonia! E poi ho avuto il piacere di conoscere meglio questo paese in provincia di Parma a due passi dal Castello di Compiano tra i borghi più belli d’Italia (vi consiglio la visita) e a pochi km da Borgotaro patria del fungo porcino!
Ringrazio il Comune di Bedonia e i suoi abitanti per avermi accolto con tanto entusiasmo!
Ci vediamo l’anno prossimo alla Fiera del tartufo di Bedonia
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